domenica 12 agosto 2012

Nessuna famiglia è un'isola

Si dice che il confronto con gli altri sia sempre un momento di crescita e di arricchimento. Ad essere sinceri mi sento di dire che sia quasi sempre così, aggiungerei sicuramente quel “quasi sempre”.
D’altronde da adulti abbiamo delle idee maturate nel corso degli anni e sulla base delle nostre esperienze, prendiamo delle decisioni e assumiamo delle posizioni. Penso, ad esempio, a chi sceglie di essere vegetariano, a chi decide di non avere la televisioni in casa, a chi abbraccia un fede religiosa o a chi ha una precisa idea politica. Ma potrei fare decine di altri esempi.

Mi rendo conto che da adulti possiamo anche costruirci intorno un muro alto e solido fatto di convinzioni e di riflessioni approfondite circondandoci di persone in sintonia con il nostro modo di essere, ma quando abbiamo dei figli questo non è più possibile. I bambini ci portano necessariamente ad un confronto continuo con il mondo esterno. Anche solo per il fatto che sono il collante con altri ambienti come il nido, la scuola, le maestre ed i genitori degli altri compagni.
Alcune volte è, e sarà, faticoso. Spiegare, dare la propria visione delle cose, proporre un punto di vista critico senza minimizzare quello degli altri, accettare critiche non sempre costruttive.
E' già iniziato... nonostante mia figlia abbia solo due anni. 

Del resto se “Nessun uomo è un'isola” (John Donne), figuriamoci se può esserlo una famiglia.

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